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Grazie a Mario ho iniziato la mia carriera col "piede giusto".

Paolo Bonolis ci parla del suo primo successo televisivo. Spronato da Mario Maffucci il noto presentatore ha iniziato nel 92 la sua sfolgorante carriera televisiva.

Mi ha preso per mano e mi ha insegnato a camminare

Ho aspettato dalla sua segretaria per ore che uscisse dall' ufficio. A sera mi vide e disse che aveva un lavoro per me... ho iniziato così la mia carriera.

I migliori festival

Sanremo. Il Festival, quest' anno, riavrà la preziosa collaborazione di Mario Maffucci, colui che ha lasciato alla storia le migliori edizioni dagli anni 90.

Di Maffucci non ne "fanno" pił

Hanno buttato via lo stampino. Mi ci sarebbe voluto accanto in questi ultimi anni, ma superbamente non l' ho cercato. Adesso me ne pento amaramente.

Le produzioni tv

“On line”. Non più solo in tv, ma anche in “rete”: avere una “cosa” da dire e capire le “cose” degli altri.

Allo spettacolo approda attraverso un percorso di televisione di “attualità e costume”, fatto di trasmissioni di impegno sociale e culturale (che conduce anche in video) tra le quali “IL PIANETA DEI DINOSAURI” (ha l’onore di una replica; è realizzato dieci anni prima di quello di Piero Angela), “SPAZIO”, il rotocalco dei più giovani (200 numeri), “DROGA, CHE FARE?” (1984), la prima trasmissione ad occuparsi di assistenza ai tossicodipendenti, ed “APRITI SABATO” (1987), un rotocalco di intrattenimento familiare che, all’epoca, fa tendenza. “Droga, che fare” diventa un libro. Presentazione di Sandro Pertini.

Forma e consolida il mestiere di “fare televisione” in tre diverse “botteghe d’arte”:
quella di Pippo Baudo (una “televisione in grande” generalista, saldamente ancorata alla tradizione del teatro leggero in Italia), quella di Celentano (imprevedibile nella sua spettacolarità) e quella di Renzo Arbore (divertente, leggera, colorata ed autoironica).
Il contatto con lo star system riconosce a Mario Maffucci una leadership di idee ed innovazione che gli permettono di superare la cosiddetta “guerra dei divi” ingaggiata dal mercato alla fine degli anni ’80. Realizza formule e sperimentazioni di spettacolo popolare che segnano, in più di un’occasione, l’evoluzione dell’offerta televisiva dell’intero settore in Italia. E’ il caso del “FANTASTICO” (1987) con Adriano Celentano, quattordici ed unici “sabato sera” (diventati una leggenda) che mettono in crisi la concorrenza che era pronta con il “Festival” di Baudo a dare il colpo di grazia alla Rai, ormai quasi raggiunta negli ascolti. L’edizione insolita e popolare dei “PROMESSI SPOSI” (1990), affidata al trio Marchesini, Lopez, Solenghi: una scelta coraggiosa (trasmessa, per altro, in concomitanza con l’ultima edizione tv del romanzo di Manzoni curata da Salvatore Nocita) che registra posizioni non univoche in azienda, ma che apre un dibattito sulla divulgazione culturale per un grande classico della nostra letteratura, incassando, tra l’altro, un fortissimo consenso da parte del pubblico. Anche BEPPE GRILLO si affida a MARIO MAFFUCCI per gli ultimi due show apparsi in una tv generalista (1995)
… Promuove e gestisce lo sviluppo dell’idea televisiva di cabaret firmata da Pier Francesco Pingitore: BIBERON (1987/89) scoperto con successo in seconda serata, viene riproposto per alcuni anni in prima serata, registrando un crescente favore del pubblico, per titoli che sono diventati un “cult di televisione popolare”: “CREME CARAMEL” (1990/92), SALUTI E BACI (1993), BUCCE DI BANANA (1994). Porta per primo al successo in collocazioni strategiche e importanti il “game show”, utilissimo per la serialità industriale della televisione: SCOMMETTIAMO CHE (1991) infatti viene riproposto per dieci anni da diverse gestioni dell’azienda (e ancora in onda nella stagione 2003/2004). Su questo percorso, alcuni esperimenti che trovano altra ed originale espressione nella fortunata serie della trasmissione “I CERVELLONI” (1994), o in quella di “BEATO TRA LE DONNE” (1994), o ancora in quella di “FANTASTICA ITALIANA” (1995) contenitori del “varietà della porta accanto”, quel “real show” che si propone e si consolida ad alti livelli d’ascolto. Dalla serialità industriale allo spettacolo d’autore: con alcune collaborazioni autorevoli, come quella con Renzo Arbore, con il quale “rilegge” la storia del Festival in “ASPETTANDO SANREMO” (partecipa un Lino Banfi divertentissimo), i grandi protagonisti del passato come TOTO’, oppure “fruga” tra le memorie della televisione con la Laurito in “MARISA LA NUIT” (1987). Sostenendo la linea di valorizzare la tradizione nell’ottica di un respiro internazionale, Mario Maffucci contribuisce ad un ritorno della grande opinione e della attenzione popolare sul “FESTIVAL DI SANREMO” di cui costruisce pezzo per pezzo l’attuale grande, inimitabile macchina organizzativa; dal 1982 al 2000 è partner di G. Ravera, C. Bixio, A. Aragonizzini e Pippo Baudo, prima di diventare in prima persona responsabile della Rassegna dal 1997 al 2000: le edizioni con Mike Bongiorno, Piero Chiambretti e Valeria Marini; con Raimondo Vianello, Veronica Pivetti ed Eva Herzigova; con Fabio Fazio, Renato Dulbecco e Laetizia Casta; con Fabio Fazio, Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e Ines Sastre, una kermesse in crisi di identità che registra una serie di successi ancora oggi ricordati dalla stampa (vedi edizione 2001, 2000, 1999, 1998, 1997).
Ma il contributo all’industria culturale del nostro paese, canalizzata
nella logica dei grandi eventi musicali che rompono l’egemonia culturale del festival, transita attraverso la realizzazione di numerosi concerti ed anteprime mondiali: si riconoscono in RAIUNO dal 1988 al 1991 grandi star come Madonna (due concerti di cui il primo a Torino è clamoroso) Prince (Dortmund), Pink Floyd a Venezia, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, per la prima volta in tv allo Stadio Olimpico.
Questa esperienza gli consente di condurre un serrato confronto all’interno dell’azienda per conquistare il Concerto del 1° Maggio con i Sindacati a Piazza San Giovanni. Nella linea dei grandi eventi musicali merita una nota a parte lo storico incontro del 27 settembre 1997 a Bologna, in preparazione del Giubileo, tra SUA SANTITA’ GIOVANNI PAOLO II, artisti del circuito musicale internazionale e 400 mila giovani, in occasione della chiusura del 23° C.E.I. Nel cast d’eccezione Bob Dylan, Adriano Celentano, Andrea Bocelli, Michael Petrucciani, Lucio Dalla, Gianni Morandi. Lo “show” di questo straordinario “dialogo”, prodotto da Bibi Ballandi e trasmesso in mondovisione da RAIUNO determina una svolta epocale tra la Chiesa ed i Giovani nel rapporto con la musica pop e con la televisione.
La musica in primo piano, ma anche spettacolo con attenzione alla cultura. Di qui la grande sfida con la “NOTTE DELLA MODA” (dal 1987), che prima da Piazza di Spagna, poi da Piazza Navona e infine da Piazza del Popolo, porta in passerella l’eccellenza dell’italian style : “SOTTO IL CIELO DI ROMA” Armani, Valentino, Versace, Dolce&Gabbana, Gianfranco Ferre’, Fendi. Si è aperta con i grandi stilisti una vivace e costruttiva collaborazione creativa che rende questo appuntamento uno dei più affascinanti ed esclusivi eventi televisivi di RAIUNO, spettacolo che nessuno ha più saputo realizzare. Moda e musica, ma anche una particolare attenzione all’arte che diventa intrattenimento di “prima serata” con “GRANDI MOSTRE LIVE” (1995): questo programma ne costituisce l’esempio più rilevante con milioni di telespettatori che, mediati da originali formule di televisione semplice, diretta e popolare, interpretata dai personaggi più popolari della Tv, scoprono al grande pubblico il genio dei grandi costruttori del Rinascimento da Palazzo Grassi in Venezia, fino ai protagonisti della creatività della “Metamorfosi Italiana” nel dopoguerra, dal Guggheneim di New York (la pittura, il design, la moda dal 1943 al 1968).
Il “PAVAROTTI & FRIENDS” (1992) rappresenta una svolta mediatica resa possibile dallo speciale rapporto di fiducia del maestro con Maffucci: riesce il tentativo di coniugare alle sensibilità giovanili, e al grande pubblico, attraverso il pop e il rock dei nostri giorni, la nostra musica lirica. Mario Maffucci si fa carico, anni prima dell’arrivo di Nicoletta Mantovani, della fascinosa ma sgangherata macchina produttiva, andata in onda per la prima volta a Telemontecarlo. Dalla seconda edizione rilancia la magia irripetibile del duetto fra personalità artistiche molto diverse (Pavarotti con Bono, M. Bolton, Zucchero, Ricky Martin, Sting, Irene Grandi, Elisa, Laura Pausini tanto per fare qualche esempio). Senza dimenticare “la musica pop nelle piazze d’arte”: occasione suggestiva di incontro e strumento di comunicazione.
Un esempio per tutti “TE VOIO BENE ASSAIE” (1996), l’annuale omaggio a Caruso dalla Piazza del Plebiscito di Napoli che la Linea Spettacolo di RAIUNO fa diventare uno dei principali appuntamenti estivi della Rete e l’inizio di un trend televisivo, che trova poi in alcuni show di fine anno la dimensione più popolare e fascinosa delle città (Roma, Palermo, Firenze, Napoli, Verona, Catania). Interessante la ristrutturazione dell’appuntamento di “MISS ITALIA” (1987) che ha curato fino al 2000, prima di allora spettacolo di secondo piano, oggi una serie di cinque show (uno è dedicato alle ragazze delle nostre comunità all’estero) che alla fine dell’estate è campione d’ascolto (attualmente il prodotto da un punto di vista televisivo è imbarazzante) E nel susseguirsi di grandi appuntamenti di comunicazione, attualizzando i criteri della solidarietà, Mario Maffucci realizza “LA PARTITA DEL CUORE” (dal 1992), una delle più utili parentesi di spettacolo sociale che ancora oggi la tv di Stato può vantare, portata ad oltre 10 milioni d’ascolto.

Tessera Ordine Nazionale dei Giornalisti
Elenco Professionisti dell’Ordine Interregionale del Lazio Umbria Abruzzo e Molise n. 23629 dal 13/01/1978