Fui addestrato sulla fine degli anni 80 e i primi del 90 da Carlo Livi (Vice Direttore Generale che da Agnes aveva ricevuto la delega piena per la commercializzazione del prodotto e in generale per il marketing).

Mi insegnò il modo di operare per le prime sponsorizzazioni (rapporto con lo sponsor, che cosa concedere o valorizzare dell’immagine pubblica dell’Azienda negli anni 80) tematiche per la RAI e quindi per i suoi dirigenti, tutte da imparare.

Livi aveva studiato la questione e individuato nei diritti derivati, cioè nelle royalties e nei prodotti che nei grandi eventi si potevano realizzare, le nuove risorse possibili e necessarie all’Azienda per essere competitiva sul mercato internazionale.

Presupposto inderogabile per qualsiasi operazione era la qualità o meglio dire l’eccellenza del progetto che doveva avere le caratteristiche di essere interessante per noi ma anche interessare per esempio l’Australia.

Su questo tipo di evento ci si muoveva in Europa tramite l’agenda di Corato e le relazioni aziendali di Granada TV, la nostra antenna inglese con la quale abbiamo aggregato Tv estere che hanno partecipato alla costruzione di budget milionari, che altrimenti non sarebbero stati compatibili con la nostra economia.

Per il Grande Evento de “I Tre Tenori” Carlo Fuscagni (Direttore di Rete) aveva vocato a sé la gestione che, da un punto di vista funzionale, sarebbe spettata a me come responsabile degli eventi della rete.

È quindi lui a rappresentate la RAI nella riunione finale e plenaria (con Sacis, Sipra, Decca e Polygram). Fuscagni quindi durante l’incontro nega l’interesse dell’Azienda per i diritti derivati da Grandi Eventi (proposta avanzata da Riccardo Corato) sostenendo che la RAI come Servizio Pubblico non era interessata ad acquisire quelle risorse.

Fuscagni non ha, in quel momento, la visione di come sarebbe potuta essere la RAI tra 5, 10, 15 anni; quindi dice no alle royalties dei prodotti derivati: in quel momento l’Azienda ritorna ad essere una TV Locale (…non siamo la Rai… non siamo interessati al profitto… queste risorse non fanno parte del nostro business).