Il racconto di una stagione televisiva esterna agli Studi di Roma.

Fu Sergio Bernardini (il fondatore nel 1955 della “Bussola”, il mitico locale notturno della Versilia) a presentare a Viale Mazzini, la località di Montecatini (nella persona dell’allora Assessore Alberto Lapenna) perché, nella sua attività di imprenditore di artisti internazionali, aveva avuto un forte rapporto con Giovanni Salvi (storico capostruttura dello spettacolo) di cui era rimasta traccia nell’Azienda.

L’incontro con il direttore della Rete 1 fu positivo perché Emmanuele Milano intravide nell’occasione la possibilità concreta di avere una “location” in più rispetto agli Studi della pianificazione aziendale per realizzare l’offerta della Rete di cui era responsabile.

Ci fu un mio sopralluogo con un direttore di produzione del Centro di Roma per verificare se il Teatro Verdi di Montecatini si poteva adattare alle riprese, con gli accorgimenti del caso.

Si aprì così una stagione televisiva esterna agli Studi di Roma, durante la quale si realizzò spettacolo di grande interesse affidato soprattutto a Pippo Baudo (Serata d’Onore e Domenica In).

1985: dal 14 maggio per 7 sabati sera “Serata d’Onore“. Nelle domeniche di quel periodo Pippo condusse da Montecatini anche Domenica In.

L’allora Sindaco di Montecatini, Alberto Lapenna, con Pippo Baudo, Alberto Sordi ed Eros Ramazzotti sul palco del Teatro Verdi (foto: La Nazione)

1986: 4 serate dedicate allo sport condotte da Gianni Rivera e Gino Castaldo che, successivamente, presenterà da solo quando Rivera, eletto Parlamentare Europeo, lasciò il palcoscenico.

1987: prima di lasciare la Rai, ingaggiato da Berlusconi, Pippo Baudo condusse la seconda edizione di “Serata d’Onore” e, successivamente, una terza edizione tematica per 7 puntate (Cinema, Teatro, Musica, Moda, Circo, ecc.)

1988: Show dal 29 aprile al 10 giugno “Di che vizio sei?” condotto da Gigi Proietti che, un anno prima di morire, proporrà il meglio del suo repertorio nella versione “Cavalli di battaglia“, sempre da Montecatini, sempre dal Teatro Verdi. Nella prima versione c’era anche, nella conduzione, un’inedita Milva, la rossa.

Lo straordinario Gigi Proietti durante i suoi “Cavalli di battaglia” (foto: Rai Ufficio Stampa)

1989: Baudo è rientrato da Mediaset, il Direttore Generale Agnes lo parcheggia su Rai 3. Ma prima, su pressione di Craxi, Pippo conduce su Rai 2 con “Italiana Produzioni” di Mirco Bassetti e Stefania Craxi una ulteriore serie di “Serata d’Onore”.
La prima serata fu dedicata addirittura ad Adriano Celentano dopo il suo leggendario Fantastico 8.

A questo punto finisce la dorata stagione di Montecatini.

La città toscana, collocata geograficamente esattamente a metà strada tra Roma e Milano e con l’aeroporto di Pisa relativamente vicino, è stata un laboratorio televisivo importante: si notò che le coordinate geografiche favorirono l’ingaggio degli ospiti.

Come racconto nel libro “Samurai“, epica fu la trasmissione di “Serata d’Onore” che Marco Pannella aveva intenzione di sabotare perchè, per la prima volta, la Rai sperimentava nello spettacolo la presenza degli sponsor (a fine benefico).
Baudo pensò una “trappola” nella quale il leader radicale fu imbrigliato: fu collocato al centro del teatro a “sbraitare” ma dove, per l’occasione, la sonorizzazione della trasmissione non era in funzione in modo tale che gli spettatori TV non sentissero una sola parola della sua protesta.

Non posso dimenticare anche un “Discoring“, condotto da Kay Rush con musica in diretta dal Teatro Verdi, indubbiamente più spettacolare del formato che veniva registrato negli Studi TV di Roma.

Alberto Lapenna (di estrazione socialista), prima Assessore alla Cultura e allo Spettacolo, poi Sindaco di Montecatini, si prodigò con intelligenza e competenza, consentendo alla “colonia televisiva” (troupe, redazione, artisti) il più confortevole inserimento nella Città; l’effetto fu che a Roma nel Centro di Produzione ci fu una gara tra i tecnici, gomito a gomito, per conquistare la trasferta di lavoro a Montecatini. D’altra parte bisogna riconoscere a Emmanuele Milano che dette agli operativi, me medesimo e Pippo, le condizioni migliori per lavorare.

Fu questo il periodo d’oro della Rete, anni durante i quali anche Montecatini ebbe un’occasione importante che seppe cogliere con intelligenza.

Tutta questa attività terminò quando la struttura amministrativa dell’Azienda ritenne Montecatini non più compatibile con le risorse che la Rete 1 aveva in dotazione.

Nella foto di copertina Pippo Baudo e il giornalista Oliviero Beha (dal sito web La Nazione).