Non più solo in tv, ma anche “online”, in quella “rete” dove penso sia importante avere una cosa da dire e capire le “cose” degli altri.

Quando più di dieci anni fa l’editore del New York Times – Arthur Ochs Sulzberger – fissò al 1° gennaio 2013 la data di uscita dell’ultima copia cartacea dell’autorevole quotidiano americano e dichiarò che il giornale sarebbe stato fruibile solo online con la redazione impegnata ad aggiornare “in tempo reale” le notizie, capii che il mondo dell’informazione e della comunicazione, così come lo conoscevamo, stava cambiando per sempre.
Il web stava diventando il canale più utilizzato dalla popolazione mondiale e anche la tv generalista, osservavo, stava inesorabilmente perdendo pubblico, perché la sua credibilità stava diminuendo: nelle news e nello show.

Notavo che importavamo molte più fiction di quante riuscivamo ad esportarne, al seguito di un cinema le cui storie, in genere, arrivavano con difficoltà a Lugano. La linea dei “talk” era diventata, con il bla bla delle “heads talking”, quasi più influente di quella degli “approfondimenti” dei giornalisti e così dovevamo registrare su temi sensibili anche l’opinione di Flavia Vento. 
Ci dicevano che la Società ormai si accontentava di specchiarsi nel “reality”, mentre una volta si diceva che la tv era lo specchio del Paese: per molti aspetti quella tv mi sembrava più indietro del Paese reale.

La tv generalista non intercetta più le novità, non anticipa più il futuro. È la “rete” che sempre di più utilizza la tv come contenitore per le sue news.
La tv sembra immobile e passiva, se essere attivi in tv vuol dire partecipare alla farsa del televoto… 


Con la pubblicazione dieci anni fa del mio primo sito internet, decisi di entrare anch’io nella nuova “community”: l’orizzonte cambiava e volevo entrare in contatto con il Villaggio globale.
Avere una “cosa” da dire e capire le “cose” degli altri. Per chi, come me, nel fare tv per trent’anni ha garantito affidabilità professionale allo “star system”, ma ha avuto anche un intenso rapporto con il pubblico, cominciava un nuovo cammino. Ero emozionato, come per un debutto.

Oggi con questo nuovo sito voglio continuare a gettare ponti di comunicazione tra le mie “cose” da dire e le“cose” degli altri che vorrei capire, in uno scambio sincero e amichevole come si addice a gentiluomini di mondo. Quel mondo che continua a cambiare sotto i nostri occhi, giorno dopo giorno.
Benvenuto, welcome, bienvenido!