L’obiettivo di avere un Servizio Pubblico indipendente è al centro dell’attività dell’Associazione Art. 5 in vista della scadenza per l’attuazione del Regolamento Europeo EMFA.
La seguente nota di Stefano Balassone, tra i fondatori e promotori dell’associazione Articolo 5, spiega il quadro normativo europeo entro il quale si è fatta sempre più impellente la necessità di avere finalmente anche nel nostro Paese un Servizio Pubblico indipendente dal controllo politico.
Il 17 aprile 2024, dopo 24 giorni dall’approvazione, il Regolamento EMFA (European Media Freedom Act) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della UE. Il Regolamento, come il PNRR, non richiede di essere “recepito” da parte dei Parlamenti nazionali e prevede un termine temporale, in questo caso di quindici mesi (a partire dal ventesimo giorno dalla pubblicazione) affinché ogni Stato adegui le norme del settore.
Per l’Italia significa rivedere entro l’8 agosto 2025 il Testo Unico dei Servizi dei Media Audiovisivi e Radiofonici, nella parte relativa all’ordinamento del Servizio Pubblico.
L’articolo 5 del Regolamento prevede infatti che, come condizione per l’uso di pubblico denaro, il Servizio Pubblico sia “indipendente” (cioè non dipenda né dal Governo né dal Parlamento) e, inoltre, che il finanziamento debba essere garantito su base pluriennale e irrevocabile per evitare ricatti finanziari. La Rai per contro dipende da Governo e Parlamento e i ricatti finanziari l’accompagnano fin dalle origini.
Il Regolamento offre la sponda di legge fin qui assente per:
- rivisitare e irrobustire il senso della missione di Servizio Pubblico;
- risolvere con proposte funzionali l’ossimoro fra proprietà pubblica e indipendenza dell’impresa;
- migliorare la bilancia del soft power (il prestigio culturale e informativo) dell’Italia, fattore critico che condiziona il successo di ogni filiera produttiva.
Avere un Servizio Pubblico indipendente è, in sostanza, un obiettivo strategico e di comune interesse al di là di ogni differenza d’opinione politica e culturale. Richiede di conseguenza un processo “costituente”.
Per questo, il 18 aprile 2024, abbiamo (in 45) costituito l’associazione Articolo 5, per l’attuazione dell’art. 5 dello European Media Freedom Act. Un’associazione mono uso che, attraverso i suoi associati, cercherà di spiegare al Paese la centralità della questione. E se alla scadenza dell’8 agosto 2025 nulla o peggio dovesse essere accaduto, potremmo ricorrere alle vie legali (il TAR) avendo gelosamente tesaurizzato a questo, eventuale, fine l’insieme delle quote associative (€ 100 una tantum per ogni persona fisica o persona giuridica no profit).
Naturalmente ho anch’io a cuore questa causa che riguarda la Rai, l’azienda dove ho lavorato con impegno e passione per tanti anni, per cui invito tutte le persone che volessero condividere l’obiettivo dell’Associazione Articolo 5 a iscriversi e farsi promotori di un Servizio Pubblico indipendente, autorevole e proiettato al futuro.
Trovate tutte le informazioni e il modulo per associarsi nel sito dell’associazione Articolo 5 a questo link.
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